Sulla Lucchese e sulle sue sorti calcistiche c'è chi ci ha giocato qualcosa di più di una semplice scommessa. Fabio Barsanti, assessore allo Sport, vicesindaco, uomo ombra del sindaco Mario Pardini, da noi soprannominato lo sceriffo, sulla Lucchese ha puntato la sua intera fortuna politica. Del resto lo sanno tutti che molti dei voti che hanno contribuito ad eleggerlo sono arrivati dai tifosi rossoneri e, in particolare, da quelli della curva. Barsanti ha, sin da subito, mostrato un amore sconfinato e incondizionato verso la dirigenza della Lucchese, facendosi trovare pronto ad ogni appuntamento, celebrazione, incontro. Non ha mai pensato, incredibile, ma vero dal momento che a S. Cassiano a Vico per la Real Academy ha scatenato un putiferio arrivando a sequestrare il tutto, di chiedere al presidente rossonero Bulgarella e al suo braccio destro Ray Lo Faso i soldi anzi, le decine di migliaia di euro e anche più delle utenze, dall'acqua al gas alla corrente elettrica. Soltanto poco tempo fa, quando, ormai, la nave stava affondando inesorabilmente, l'amministrazione comunale si è insinuata nell'asse creditizio per una cifra di circa 54 mila euro quando, pare, il credito fosse più alto. Lo sceriffo ha sbagliato tutto, non ne ha azzeccata neanche una e se avesse un minimo di coerenza, dovrebbe presentarsi alla città e dimettersi ossia riconsegnare la sua stella. Non lo farà, troppo attaccato, con il mastice, all'incarico che ricopre e anche troppo orgoglioso e arrogante. Mario Pardini, anche lui, gli va dietro sbagliando in maniera allucinante. Prima la scultura orribile fuori porta S. Anna che avrebbe dovuto rimuovere subito dopo il suo insediamento, ma che non ha avuto il coraggio di fare. E adesso la Lucchese per la quale non ha mai nutrito particolare devozione se non quando ha capito che poteva costituire una bella risorsa elettorale. Gli è andata male anzi, malissimo. 14 punti di penalizzazione perché qualcuno o anche più di qualcuno non ha fatto il proprio dovere rispettando impegni e scadenze. Con un fardello sulle spalle a inizio campionato, salvarsi sarebbe già un atto di eroismo. Ebbene, come può un acquirente scendere in campo di fronte a certi numeri e rischiare la propria pelle? Per cosa, ma, in particolare, per chi? E ora che ne sarà del Porta Elisa? E delle maestose torri faro le quali, secondo la giunta, sarebbero state indispensabili per il futuro del calcio lucchese? Chi provvederà alla manutenzione di un impianto che rischia di non avere alcun utente l'anno prossimo? Eppure la Fiorentina si era fatta avanti visti i lavori all'Artemio Franchi. Ma l'amministrazione comunale, sulla spinta della tifoseria rossonera e dell'assessore, aveva risposto picche: Mai i viola sul prato del Porta Elisa... Ora, forse, si potrebbe rivedere questa politica e cercare di trovare il modo per rifare il look al Porta Elisa affittandolo per quale partita. Ad ogni modo ci sembra che lo sceriffo non abbia alternativa dopo una figura come questa: rimetta la stella nelle mani di chi gliel'ha data.