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Scritto da Redazione
Economia e lavoro
15 Marzo 2024

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La concertazione di questi mesi con l’amministrazione comunale per quanto riguarda l’occupazione del suolo pubblico nel centro storico era per noi fondamentale per mettere in ordine una situazione che rischiava di diventare fuori controllo. Per una città sempre più a vocazione turistica e che quindi deve avere come riferimento le principali città d’arte della Toscana e non solo”. Confesercenti Toscana, con il suo presidente provinciale lucchese Francesco Domenici, interviene sul dibattito di questi giorni sul suolo pubblico e sulle tariffe. “Abbiamo partecipato con spirito costruttivo al tavolo di concertazione – spiega Domenici – convinti che bisognasse mettere alcuni punti fermi ad una situazione che negli anni aveva avuto alcuni aspetti negativi. Nei periodi post covid abbiamo vissuto una situazione di emergenza con la necessità di provvedimenti che consentissero la sopravvivenza di tanti imprenditori; pensiamo all’ampliamento del suolo pubblico e del blocco delle tariffe. Tornati alla normalità era necessario ripristinare regole e equità anche, a nostro avviso, attraverso differenziazioni della tariffe per aree che sono diventate esclusivo appannaggio di pubblici esercizi e che godono anche del blocco di nuove licenze come da noi sempre auspicato, blocco che ha reso di maggior pregio quelle stesse aree”. Confesercenti che nel corso della concertazione ha messo l’accento sul rispetto delle regole. Ancora il presidente provinciale. “Regole uguali per tutti sull’occupazione del suolo pubblico e controlli del loro rispetto. Per mettere un argine ad alcune situazioni fuori controllo che, nei fatti, costituivano una concorrenza sleale nei confronti di quelle attività che si attenevano ai regolamenti e si vedevano beffare da chi non li rispettava”. Altra questione affrontata da Confesercenti nella concertazione quella degli arredi dei dehors. “Abbiamo protocollato alcune nostre proposte per la modifica di un regolamento che sicuramente risulta datato e che rischia di danneggiare così come è l’immagine delle attività di somministrazione nel centro storico. Sia per le tipologie di arredi che per la loro gestione a cominciare dall’obbligo di rimozione alla chiusura. Sul suolo pubblico – conclude Francesco Domenici - non possiamo dimenticare anche i mercati ambulanti ed alcuni correttivi che devono essere fatti in primis per il mercato bisettimanale di Don Baroni e poi per la Fiera di Settembre. Anche in questo caso pronti a portare i nostri contributi al tavolo di concertazione”.

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