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Scritto da Redazione
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18 Gennaio 2025

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La nuova Champions si avvicina alla fase clou: la fine delle partite del maxi-girone unico in cui è organizzata da quest’anno la competizione, e l’avvio della fase eliminatoria.
Ma che giudizio possiamo dare dal nuovo regolamento UEFA? Proviamo a fare un po' di chiarezza.
Come funziona il nuovo regolamento UEFA
In breve, la nuova Champions League prevede una serie di partite in cui le 36 squadre incontrano, ciascuna, altre 8 squadre. Tutte competono per una classifica unica: le prime 8 in graduatoria si qualificano direttamente per gli ottavi, le ultime 8 sono eliminate, quelle che si piazzano tra il nono e il ventiquattresimo posto, invece, si incontreranno in un doppio incontro di playoff. Le vincenti si aggiungeranno alle prime 8 squadre della classifica, negli incontri valevoli per gli ottavi.
Evidentemente, il nuovo modello permette di assistere a un numero di partite superiore a quello precedente, con la conseguenza di aumentare le entrate economiche. Il meccanismo tende inoltre a far sì che le grandi squadre abbiano sostanzialmente la sicurezza di arrivare in primavera ancora in lizza per la qualificazione diretta agli ottavi, o tramite i play-off. Permette altresì anche ai club meno forti di poter ambire a un posto ai play-off, alimentando pertanto curiosità da parte degli appassionati, interesse da parte degli operatori, incertezza nelle quote di bookmaker come 20Bet Casino e più spettatori desiderosi di ammirare match decisivi fino all’ultima giornata.
Fin qui, qualche riflessione positiva e incoraggiante sul nuovo modello. Non mancano, però, anche gli aspetti più oscuri.
Cosa non va nel nuovo modello della Champions League
Stando ai più critici, uno degli elementi di ombra del nuovo modello è la sensazione di disorientamento che si crea tra i tifosi per una classifica in cui sono presenti ben 36 squadre, ma che è compilata solamente incontrando otto avversarie. Si tratta di un meccanismo innovativo per i campionati europei, con cui molti tifosi non hanno ancora preso la giusta dimestichezza.
Naturalmente, è del tutto probabile che questa confusione tenderà a schiarirsi con il passare dei mesi e delle stagioni, sebbene rimanga chiaro che, rispetto alla formula precedente (gironi a quattro squadre), è molto più difficile capire quali siano i veri pericoli per la qualificazione alla fase ad eliminazione diretta.
C’è poi un’altra questione tecnica che ha un serio impatto sulle effettive probabilità di qualificazione allo step successivo della competizione: il ridotto peso specifico dei singoli match e, in particolare, quelli con le squadre più blasonate. Se infatti la vittoria di un incontro particolarmente importante nella vecchia fase a gironi era un viatico per qualificarsi con grandi probabilità a quella eliminatoria, oggi non è più così. Insomma, anche le vittorie più prestigiose valgono, appunto, “solo” tre punti.
In aggiunta a ciò, si può ben condividere come sia vero che a più match corrispondono più imprevisti, ma non sempre maggiore valore. Le 144 partite delle 36 squadre partecipanti servono infatti a eliminare solamente 8 club e, considerando che nella contesa ci sono una decina di squadre che sembrano essere predestinate per l’eliminazione, è difficile che ci possano essere clamorose sorprese.
Dunque, per i club più importanti l’incertezza è tutta legata alla possibilità di arrivare o meno tra le prime 8 e, dunque, evitare l’alea dei play-off. Una motivazione sicuramente non sottovalutabile, che tuttavia sembra generare una minore pressione rispetto a quella che nel vecchio modello poteva ispirare il rischio di essere eliminati anzitempo.
Si ricorda inoltre come il nuovo regolamento non preveda alcuna retrocessione in Europa League. Pertanto, manca il “cuscinetto” che permetteva alle terze classificate nei gironi da quattro del modello precedente di proseguire la stagione europea nella competizione minore, con un blocco dei vasi comunicanti che tuttavia sembra essere largamente compensato dal maggior numero di partite e, inoltre, dalla maggiore opportunità di arrivare almeno ai play-off della competizione regina nel calcio del vecchio Continente… 

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