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Nel panorama del gioco online italiano del 2025, la sicurezza rappresenta un criterio di scelta imprescindibile per i giocatori. I siti casino aams sicuri

Lavorare in condizioni meteorologiche difficili: come FieldBee PowerSteer può aiutare
Il lavoro agricolo richiede spesso di operare in qualsiasi condizione atmosferica, ma nebbia, pioggia e neve possono ridurre drasticamente la visibilità e rendere difficile il controllo preciso delle…

"L'ignoranza non mi fa paura, è il virtuosismo dell'ignoranza che mi terrorizza!"
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La volatilità delle slot machine può influenzare il divertimento dei giocatori nel lungo periodo
Questo articolo analizza come la volatilità delle slot machine, ovvero la frequenza e dimensione delle vincite, può avere un impatto positivo o negativo sul divertimento dei giocatori nel lungo termine

Aborto e omofobia, la corte costituzionale fa chiarezza
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Criptovalute e Italia: una nuova architettura per l’economia nazionale
Parlare oggi dell’impatto delle criptovalute sull’economia italiana significa affrontare una trasformazione che è già in corso. Non è più solo questione di finanza alternativa o di…

L’auto come stile di vita: perché per molti italiani la macchina è una questione di look
In Italia, lo stile è un culto. Dalla moda all’arredamento, dal design alla cucina — tutto parla di bellezza. Non sorprende quindi che anche l’automobile, per tanti italiani,…

Case smart, bollette leggere: come la domotica può tagliare i costi di luce e gas
La domotica sta rivoluzionando il modo in cui gestiamo l’energia nelle nostre abitazioni, permettendo di ridurre gli sprechi e ottimizzare i consumi. Grazie a dispositivi intelligenti e sistemi…

Appello di due sorelle a Eugenio Giani per la madre malata: "Presidente ci aiuti, siamo disperate"
Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo documento inviatoci da due sorelle, lettrici del giornale, indirizzato al presidente della Regione Eugenio Giani

Il Tranquillo Boom dell'Imprenditoria Online a Lucca
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Non sono rare le notizie di cronaca in cui si parla di passeggeri di aerei che si rifiutano di indossare la mascherina a bordo, con conseguenze facili da immaginare. Ma qual è la mascherina più adatta da utilizzare in un contesto simile? Per saperlo abbiamo intervistato gli specialisti di https://mascherine.it/.
Quali sono le mascherine migliori per viaggiare in aereo?
Come è facile immaginare, in questi mesi per viaggiare in aereo in condizioni di sicurezza ottimali è necessario rispettare delle regole a cui in precedenza non eravamo abituati. Occorre sapere, prima di tutto, che la trasmissione del coronavirus si verifica attraverso l’emissione di aerosol, che sono particelle con un diametro di meno di 5 micron, e di droplet, che sono particelle con un diametro di più di 5 micron. Si tratta di particelle che si emettono non solo quando si starnutisce o si tossisce, ma anche mentre si parla, si ride o semplicemente si respira. Se si adoperano le mascherine, tali particelle possono essere contenute e bloccate; così, si contrasta la loro dispersione nell’ambiente, garantendo la protezione delle persone circostanti. Le particelle di dimensioni più grandi tendono a cadere a terra più velocemente, mentre le altre restano sospese in aria per più tempo.
Come ci si deve preparare a un viaggio in aereo?
È utile tenere presente che le mascherine in tessuto, e quindi non chirurgiche, non sono in grado di proteggere al 100% rispetto all’inalazione di particelle virali, dal momento che non riescono ad assicurare un isolamento completo: i lati, infatti, non risultano totalmente aderenti alla pelle. Al di là delle mascherine, in ogni caso, non bisogna dimenticarsi di tutte le altre regole con cui abbiamo acquisito familiarità nel corso degli ultimi mesi quindi un’igiene adeguata delle superfici e delle mani.
Qual è, in sintesi, il livello di efficacia delle mascherine che vengono utilizzate quando si viaggia?
A dir la verità questo aspetto è ancora oggetto di indagine da parte degli studiosi, ma ciò non toglie che la mascherina chirurgica rappresenti lo standard da rispettare quando si vola, a prescindere dalla compagnia aerea che si sceglie. Una ricerca effettuata negli Stati Uniti ha messo a confronto i diversi tipi di mascherina e ha consentito di verificare che, come per altro era facile intuire, il livello di protezione è tanto più elevato quanto maggiore è il numero di strati del dispositivo di protezione individuale che si indossa, a maggior ragione se si tratta di cotone traspirante e trapuntato.
Quali sono le risultanze emerse da questo studio?
Si è potuto appurare che indossando una mascherina è possibile abbassare di quasi l’80% il rischio di trasmissione del coronavirus. Le mascherine di stoffa garantiscono un livello di sicurezza più basso rispetto a quello offerto dalle mascherine chirurgiche, ma ancora migliori sono le prestazioni delle mascherine FFP2, N95 e KN95. Nel caso in cui si decida di comprare una mascherina non chirurgica, è consigliabile fare riferimento alla descrizione fornita per valutare la sua efficacia e capire fino a che livello possono essere bloccate le particelle. È sempre utile confrontare le diverse mascherine e leggere le descrizioni con la massima attenzione.
Che cosa cambia tra l’una e l’altra?
La differenza sta, ovviamente, nel livello di efficacia, che dipende dal potere filtrante in ingresso. Se si viaggia in aereo, per tornare alla domanda iniziale, il consiglio è quello di usare una mascherina FFP2, sapendo che quelle chirurgiche, invece, servono a proteggere gli altri ma non chi le indossa. La FFP2 è un dispositivo di protezione individuale certificato a livello europeo; è l’equivalente della N95, che semplicemente gode della certificazione americana, e della KN95, che invece ha la certificazione cinese.
E sul vostro sito quali articoli si trovano?
Il nostro catalogo include numerosi prodotti firmati made in Italy: in questo modo intendiamo sostenere la produzione nazionale e, al tempo stesso, assicurare ai clienti gli standard di qualità elevati offerti dalle imprese del nostro Paese. In particolare, merita di essere menzionata la mascherina SafeProBreathe, la quale è sinonimo di eccellenza e si basa su un brevetto di qualità elevata non solo dal punto di vista della protezione offerta, ma anche per ciò che concerne le caratteristiche ergonomiche.
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Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa lettera aperta rivolta agli assessori e ai consiglieri di maggioranza del Comune di Lucca inviataci dal gruppo Manifatturiamo che oggi ha manifestato di fronte alla ex Manifattura:
Il 4 giugno 2019, sull’onda degli scioperi internazionali per il clima, l’amministrazione comunale ha dichiarato lo stato di EMERGENZA CLIMATICA e si è data l'obiettivo di tendere a zero le emissioni locali di gas serra (Delibera di Giunta Comunale n. 132 del 4 giugno 2019).
Pochi mesi prima, nel marzo 2019, il nostro Comune aveva accolto ufficialmente l'AGENDA 2030 PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE (Deliberazione Consiglio Comunale n. 18 del 15 marzo 2019), un documento dell’ONU firmato dallo Stato Italiano nel 2015, con cui si era impegnata ad attivare il processo verso una transizione ecologica che metta in sicurezza tutti/e noi dagli effetti dei cambiamenti climatici.
L'agenda 2030 mira a "Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili" e a fornire “entro il 2030 (...) l'accesso a sistemi di trasporto sicuri, sostenibili, e convenienti per tutti, migliorare la sicurezza stradale, in particolare ampliando i mezzi pubblici…". Non possiamo, però, fare altro che evidenziare che queste due delibere appaiono oggi come posizioni vuote e di maniera. Alcune importanti criticità, infatti, sottolineano come la politica cittadina si lasci condizionare e pilotare da interessi ben lontani dal bene pubblico e dalla salvaguardia ambientale del territorio comunale.
Il progetto CRL-COIMA-AMM.NE COMUNALE che coinvolge la Manifattura Sud parla di aumentare i parcheggi e impegna l’amministrazione a non sviluppare sistemi migliori e alternativi di mobilità pubblica e sostenibile, in quella parte della città, per i prossimi 25 anni.
In pratica viene imposto di incentivare il trasporto privato e, quindi, peggiorare ulteriormente l’inquinamento dell’aria della nostra città. Ricordiamo che Lucca compare già nella classifica dei 60 capoluoghi di provincia che nel 2020 hanno superato il valore medio annuale indicato dall’OMS per le polveri sottili, inoltre nel nostro Paese sono oltre 50mila l’anno le morti premature dovute all’esposizione eccessiva ad inquinanti atmosferici (Report di Legambiente Mal’aria 2021).
È assurdo pensare di migliorare la qualità dell’aria che respiriamo e la nostra salute, ampliando parcheggi e traffico nel centro storico e rimanendo ancorati alla vecchia logica degli assi viari che punta al trasporto privato su gomma rispetto al trasporto pubblico e su rotaia.
Con grande preoccupazione vediamo che, in barba a qualsiasi criterio di sostenibilità ambientale, si è formato un partito del cemento trasversale che vede tutti d’accordo, da FI al Pd, nel riesumare il fantasma degli assi viari, progetto che risultava datato già venti anni fa: una colata di cemento con molte parti in sopraelevata, alcune nei pressi e ad altezza delle case, scarsamente collegato con la viabilità preesistente, visti i pochissimi scambi con i paesi e i nuclei abitati che attraversa, altamente impattante sull'ambiente e sul paesaggio e fondamentalmente inutile.
Sempre l’agenda 2030 prevede di “aumentare l'organizzazione inclusiva e sostenibile e la capacità di pianificazione e gestione partecipata e integrata dell'insediamento umano in tutti i paesi".
A Lucca, il dialogo tra la cittadinanza e l’amministrazione comunale è completamente inesistente, se non per qualche iniziativa di facciata, e soprattutto quando si parla di progetti di riqualificazione urbana, del centro e delle periferie, invisi a gran parte della popolazione: pensiamo alla Manifattura, ma anche ai Quartieri Social a San Concordio, alla vicenda delle Madonne Bianche.
Dobbiamo constatare che manca la volontà di un dialogo vero e una visione d’insieme che consenta di vedere oltre il particolare. È notizia di ieri che il consiglio comunale del 25 marzo, chiamato a decidere definitivamente sul progetto CRL-Coima-Comune per la Manifattura – dopo mesi di mobilitazione cittadina – è di fatto un’illusione di democrazia. Apprendiamo infatti da Lo Schermo che Coima ha fissato al 29 marzo il termine ultimo per presentare le offerte da parte delle ditte, per partecipare alla gara d’appalto dei lavori. Di più, soddisfatta o rimborsata, (con i nostri soldi) dalla Fondazione CRL in caso che il progetto non vada a buon fine. È una trattativa parallela quella che si sta svolgendo tra Coima e Fondazione CRL? L’amministrazione comunale è al corrente che il 25 gennaio Coima aveva già mandato l'invito di partecipazione a gara?
È ormai evidente che la politica ha pienamente rinunciato al suo ruolo di amministrazione del bene comune per lasciare il campo libero all’interesse dei privati che, attraverso forme di finanziamento altamente dannose come il project financing, derubano le città di importanti beni pubblici al di fuori di qualsiasi prospettiva e progettualità a servizio della comunità. La riqualificazione della Manifattura, come tutti gli interventi strutturali, deve essere inserita in un disegno molto più ampio che abbracci tutta la nostra città, comprese le periferie, metta a fuoco le criticità, e consideri Lucca per quello che è: una città storica che deve prepararsi ad affrontare i cambiamenti climatici.
L’amministrazione è chiamata ad una politica scevra da interessi privati, basata su un cambio di paradigma: mettere al centro il dialogo, la trasparenza, la cura e la rigenerazione dell’ambiente, riconoscendo, finalmente, che l’essere umano fa parte integrante della natura e da questa dipende.
Come Manifatturiamo abbiamo, quindi, deciso di rivolgere delle domande direttamente agli assessori competenti e ai consiglieri di maggioranza, stranamente silenziosi di fronte al continuo vociare del sindaco Tambellini sul progetto Coima-CRL come unica possibilità di riqualificazione per la Manifattura.
1) Il valore commerciale del complesso sud dell’Ex Manifattura è molto superiore alla stima data da COIMA e il project financig priverebbe il Comune degli introiti dei parcheggi ad oggi gestiti da Metro. Se foste un’impresa privata sul mercato, avreste già fatto bancarotta. Perché accettare una transazione che non porta utili e che di fatto regala un importante bene della città ad una società privata?
2) Perché non sono state valutate altre ipotesi come quella della Concessione in uso di valorizzazione e gestione, adottata per esempio dal Comune di Firenze per l’ex convento di S. Orsola? Perché si è scelto di non intercettare finanziamenti pubblici, di non dotarsi di un ufficio Europa finalizzato allo studio dei bandi europei? Perché non elaborare un progetto autonomo da inserire in un modello nuovo di città sostenibile, ora che sono disponibili i fondi del Recovery Plan? A titolo di esempio si potrebbero realizzare: un polo scolastico e universitario pubblico, uno studentato, spazi per l’arte, mostre, sale prova, laboratori teatrali e artistici, musei, luoghi di condivisione per tutta la cittadinanza, una Casa delle Donne.
3) In pratica, in cambio di un parcheggio multipiano, il comune regala a Coima uno stabile di 20.000 mq. I residenti perderebbero i posti loro riservati nei parcheggi di superficie e ogni posto auto ci costerebbe 10.400 euro, a fronte di un costo unitario medio di circa 4/5000 euro . È uno scambio conveniente? Siamo sicuri che i parcheggi siano una priorità per la città?
4) L’ipocrisia e l’arroganza di questa amministrazione comunale sono evidenti. Non si è voluto un percorso partecipato con i cittadini: da sempre il Sindaco Tambellini dichiara che o si accetta il “pacchetto” così com’è, o peggio per noi. Ancora, il Consiglio del 25 marzo appare come una formalità da cui Coima è sicura di uscire vincitrice, visto che da mesi ha istruito il processo di gara. Perché non dovremmo opporci a un progetto che cede in modo DEFINITIVO E IRREVOCABILE ad una società privata un bene pubblico dell’importanza della Ex Manifattura? In tal modo priveremmo Lucca di un immenso complesso architettonico, di alto valore storico, vincolato dal Ministero dei Beni Culturali, inserito perfettamente all’interno delle Mura.
5) Molti dei membri di Manifatturiamo hanno votato questo sindaco e questa giunta.
Inevitabile concludere che le aspettative sono state disattese: la dichiarazione dell’emergenza climatica è rimasta lettera morta, consumo del territorio con immissione di grandi colate di cemento a San Concordio, taglio di alberi, devastazione di zone umide naturali, forte riduzione della permeabilità del suolo con conseguenti problemi di allagamenti quando piove; e ancora gli assi viari, cessione senza alcun ritorno per la città della Ex Manifattura, chiusura a ogni tipo di dialogo. Non ce lo aspettavamo. Cosa avete da dire in proposito ai vostri elettori e a tutta la cittadinanza?