“Il regolamento del consiglio comunale è cristallino: le interrogazioni devono ricevere risposta entro 30 giorni dal sindaco o dall'assessore competente. Eppure, sotto la presidenza di Luca Menesini, non solo questa norma viene ignorata, ma il modo in cui gestisce il consiglio rasenta l'arroganza: di fronte alle legittime richieste di chi attende risposte, il presidente si lava le mani, trincerandosi dietro la decisione della commissione dei capigruppo”: così esordisce Bruno Zappia, consigliere comunale di Capannori Cambia.
“Il presidente del consiglio non è un semplice moderatore, bensì il garante del regolamento: è sua precisa responsabilità assicurare che le norme siano rispettate, non delegare questa funzione a un organo che non può, per sua natura, scavalcare le direttive chiare del regolamento consiliare- prosegue Zappia- Le interrogazioni sono ferme da quasi tre mesi: un'inerzia ingiustificabile che mina la dialettica democratica e il diritto dei cittadini a risposte tempestive. Il ruolo del presidente dovrebbe essere super partes, un arbitro imparziale. L'impressione è quella di un presidente che usa il regolamento a suo piacimento, stringendo le maglie quando si tratta di contenere l'opposizione e allentandole per difendere l'operato della sua maggioranza”.
“Se le interrogazioni saranno discusse solo a settembre, a quattro-cinque mesi dalla loro presentazione, si configurerà una palese violazione del regolamento. Una situazione insostenibile che mi spinge a considerare un ricorso al prefetto come unica via per ripristinare il rispetto delle regole e la dignità del consiglio comunale”, conclude il consigliere.
Zappia contro il presidente del consiglio comunale Menesini: “Un’arroganza al servizio della maggioranza”
Scritto da Redazione
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26 Luglio 2025
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