Anno XI 
Martedì 15 Luglio 2025
- GIORNALE NON VACCINATO

Scritto da Redazione
Confcommercio
29 Dicembre 2022

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E' un giudizio estremamente positivo quello che arriva da Confcommercio Imprese per l'Italia – Province di Lucca e Massa Carrara e dai suoi sindacati Fipe baristi Lucca e Fipe ristoratori Lucca, in merito al provvedimento varato dal Comune di Lucca in materia di nuove aperture di pubblici esercizi all'interno del centro storico. "La nostra associazione – si legge in una nota congiunta – si è impegnata per anni per porre un freno agli effetti dello scriteriato decreto legge Liberalizzazioni, che nel giro di pochi anni stava rischiando di trasformare il centro storico di Lucca in una sorta di mangiatoia, così come avvenuto in altre città, con ricadute negative in termini di immagine e di decoro. Per questo ci siamo impegnati già con la precedente amministrazione affinché intervenisse intanto con una cosiddetta moratoria. Strumento, questo, che ha permesso intanto di fermare le aperture indiscriminate, ma che portava giocoforza con sé una inevitabile mancanza di stabilità, essendo sottoposto a rinnovo di anno in anno".

"Il primo, grande risultato del lavoro svolto dall'attuale amministrazione – proseguono Confcommercio e Fipe – è stato quello di aver dato stabilità e quindi certezza alla volontà di fermare le aperture indiscriminate, attraverso questo provvedimento. Basato a sua volta su elementi concreti e uno studio realizzato da una realtà prestigiosa come Imt Alti Studi Lucca, sul cui valore nessuno può certo dubitare. Il nuovo provvedimento – insiste la nota – suddivide con attenzione il centro storico in diverse zone, blindandone saggiamente alcune al cui interno è evidente la saturazione di pubblici esercizi. Con questo strumento, in particolare, viene eliminato una volta per tutte - in queste zone - il rischio di conversione di certi tipi di attività in bar o ristoranti, avvenuto sin troppe volte in passato quando un fondo restava vuoto. Al tempo stesso – proseguono Confcommercio e Fipe – resta la zona cosiddetta "arancione", più vuota e dunque meno satura oggi dal punto di vista della presenza di pubblici esercizi, al cui interno sarà invece ancora possibile effettuare nuove aperture o spostamenti. Lasciando dunque la porta aperta a potenziali imprenditori intenzionati ad investire all'interno del centro storico".

"Insomma – termina la nota -, un provvedimento mirato e puntuale: all'amministrazione comunale ed in particolar modo al sindaco Mario Pardini, all'assessore alle attività produttive Paola Granucci e al personale tecnico degli uffici comunali va il nostro ringraziamento, anche per la celerità con cui è stato concesso alle associazioni di categoria un incontro di concertazione che ha permesso di chiarire ogni aspetto del nuovo strumento, prima che esso venisse varato".

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