Sono passati quattro anni da quella domenica 27 giugno 2021, quando nel Serchio, vicino Ponte San Pietro, si consumò la tragedia di Luciana Piliero.
Luciana, dipendente della Provincia di Lucca, e il suo ricordo è ancor vivo nei tantissimi colleghi, figlia di Linda e Salvatore Piliero, storico Presidente dell’Associazione Mutilati e Invalidi Civili di Lucca, perse la vita nell’acqua del fiume, dove si era recata per prendere sollievo dalla giornata afosa come quelle di oggi.
Un’immensa folla seguì il suo ultimo viaggio nella Chiesa di Montuolo, incapace di contenerne anche solo una minima parte. Un’intera comunità attonita per la perdita di Luciana, 55 anni appena, che lavorava come impiegata della Provincia di Lucca nel settore “Servizi al cittadino”. Donna autentica e forte, ma, per educazione e tradizione familiare, disponibile all’aiuto dell’altro. Perché, come scrissero i giornali dell’epoca: “Quei valori di solidarietà erano stati trasmessi a Luciana, addormentatasi nell’acqua del Serchio, che li aveva visti e respirati ogni giorno nella propria famiglia, che ha trascorso tutta la vita nel mondo della disabilità, dell’invalidità, là dove la sofferenza è ancora più pronunciata di quella che vive un’umanità, quella odierna, alle prese, e sembra un paradosso, di fronte alle tante scoperte tecnologiche, una vita sempre più difficile”.
Parole riprese e scritte dall’allora dal Presidente della Provincia Menesini che così tratteggiava la sua “dipendente” che se n’era andata per sempre addormentandosi nell’acqua del Serchio: “…Una donna vitale, allegra, sempre pronta ad aiutare gli altri, tanto che si stava occupando principalmente di scuola e giovani, con il grande desiderio di contribuire a creare per i ragazzi e le ragazze, nuove opportunità di crescita e professionali”.
E così oggi la ricordano la figlia Giada Barsanti, la Famiglia Piliero, i colleghi e i tanti amici, che non fanno mai mancare fiori sulla tomba di Luciana nel cimitero di S. Anna.