Cultura
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Puccini Marching Band, una rassegna di bande musicali animerà le strade e le piazze di Lucca
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Lucca Comics & Games, l'anno dei French Kiss in un periodo di guerre nel mondo
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Un incontro alla Pecora Nera con Stefano Pierotti (quello della scultura fuori Porta Sant'Anna)
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Lucca Historiae Fest, una terza edizione da incorniciare
Domenica si è conclusa la terza edizione del Lucca Historiae Fest, il festival organizzato…

I sistemi instabili al centro della prossima edizione di Pianeta Terra Festival: svelato il programma
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Festival della sintesi: geopolitica, arte e giornalismo protagonisti della prima giornata
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Scrivere per sconfiggere il dolore
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Marco Masini, Enrico Brignano e molto altro ancora: che estate a Capannori con “Ma la notte sì”
L’ ‘Estate Capannorese’ si apre con la ormai affermata manifestazione “...Ma la notte si’!” promossa dal Comune e organizzata da LEG Live Emotion Group con il contributo della…

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Reinventare il linguaggio attraverso un codice del tutto personale che risponde a esigenze estetiche ed emozionali più che funzionali. È in fondo questo il gioco “serio” che gli artisti Marco Angelini e Andrea Pinchi si divertono ad affrontare nella bi-personale dal titolo “La tensione astratta dei segni”, a cura di Raffaella Salato, che aprirà i battenti martedì 29 settembre 2020 nel Lu.C.C.A. Lounge&Underground. La mostra, a ingresso libero fino al 18 ottobre 2020, è patrocinata dal Comune di Lucca con il sostegno di Deva Connection. Sabato 3 ottobre 2020 alle ore 17 si terrà l'inaugurazione ufficiale alla presenza degli artisti.
In semiotica, il segno è definito “qualcosa che sta per qualcos'altro, a qualcuno in qualche modo”. Parte da qui il lavoro di Angelini e di Pinchi, che si concentrano non tanto sui segni naturali – che non sono stati creati per significare qualcosa, ma che rimandano ad altri oggetti – o sui segni artificiali – creati per la comunicazione e quindi per trasmettere un concetto –, bensì su un'altra categoria di segni. Come spiega la curatrice Raffaella Salato, l'esposizione «intende dare un’interpretazione nuova ed originale di quella categoria di conoscenza dei segni che – secondo la teoria di Charles Sanders Peirce – viene definita dei 'segni simbolici' o 'codici'. Nel caso dei segni simbolici o codici, infatti, la relazione esistente tra significato e significante è arbitraria, al contrario di quanto accade in presenza di segni iconici (in cui il significante è simile al significato) o segni indicali (in cui vi è una connessione fisica tra significante e significato)».
Ognuno degli artisti rappresenta questi segni utilizzando il proprio personale e originale mezzo espressivo. «Le tele di Angelini, scampoli di stoffa e acrilico, di varie dimensioni – spiega la curatrice –, riducono a grado zero la scrittura, reinventandone una inedita attraverso l’arte. Una scrittura fluida, aperta, plasmabile ed interpretabile; un codice che non contiene in sé le risposte (significato), bensì genera domande sempre diverse a seconda dell’occhio di chi lo guarda.» Pinchi arriva invece a ideare il suo universo semantico, il Pincbau. «Attraverso alcuni espedienti espressivi a lui cari – sottolinea Raffaella Salato –, come il 'cuorefreccia' declinato in varie maniere e con materiali molto diversi fra loro, Pinchi mette in scena una propria personale narrazione, che – grazie alla sapienza tecnica e all’equilibrio plastico delle sue opere – dà vita ad una comunicazione d’autore dal sapore iconico e dall’appeal teatrale.»
In definitiva, la mostra vuole essere un inno alla comunicazione non verbale in tutte le sue forme e in particolare alla libertà rivoluzionaria dell'arte nell’atto comunicativo.
Note biografiche di Marco Angelini
Nato a Roma nel 1971, vive e lavora tra Roma e Varsavia.
Le opere di Angelini fanno parte di diverse collezioni private, tra cui quella della Fondazione Roma. Ha realizzato varie mostre personali a Roma, Milano, Varsavia, Cracovia, Londra, Bratislava, e partecipato a collettive a New York, Washington DC, Tel Aviv, Varsavia, Zamość, Stettino, Monaco di Baviera, Essen, Londra, Bruxelles, Roma.
Si segnalano: la partecipazione nel 2011 alla 54° Biennale di Venezia (Padiglione Italia nel mondo) con il supporto dell’Istituto Italiano di Cultura di Varsavia; Speculum, nel 2015, a Roma presso il Museo Carlo Bilotti; la partecipazione a Stettino nel 2016 al Festival di arte contemporanea 11. MFSW inSPIRACJE / Oksydan; l’installazione Solchi Urbani al Museion di Bolzano nel 2017 (Passage di Museion); Lo spazio del sacro, al Museo Laboratorio di Arte Contemporanea della Sapienza di Roma nel 2018; La memoria delle forme, nel 2019, organizzata dall’Ambasciata d’Italia e l’Istituto Italiano di Cultura di Algeri, in collaborazione con il Ministero della Cultura presso il museo Bastion 23 - Palais des Raïs di Algeri. È rappresentato ad Abu Dhabi da Novus Art Gallery.
Note biografiche di Andrea Pinchi
Nasce nel 1967 in una famiglia di noti maestri organari. Inizia a dipingere da bambino con Nereo Ferraris (1911-1975).
Il suo mondo è quello che Maurizio Coccia ha definito il Pincbau, ovvero la costruzione di opere attraverso il riutilizzo dei materiali provenienti da antichi organi musicali o ispirato all’esperienza maturata in famiglia.
Nel 2014 decide di lasciare definitivamente l'arte organaria per dedicarsi a tempo pieno alla sua attività di artista trasferendosi a Roma nel già avviato studio di Piazza Campitelli.
Dal 2011 ad oggi ha esposto a Bari, Basilea, Bruxelles, Como, Firenze, Foligno, Madrid, Milano, Osaka, Perugia, Prato, Roma, Spoleto, Treviso, Verona.
Sue opere sono in Fondazioni e Collezioni private a Bari, Basilea, Bonn, Bruxelles, Dubai, Firenze, Foligno, Genova, Liegi, Madrid, Milano, New York, Padova, Pisa, Roma, Spoleto, Teheran e Tenerife. Vive e lavora tra Roma e Bienne (Svizzera).
MOSTRA “MARCO ANGELINI E ANDREA PINCHI. LA TENSIONE ASTRATTA DEI SEGNI”
a cura di Raffaella Salato
Lu.C.C.A. Lounge&Underground
dal 29 settembre al 18 ottobre 2020
orario mostra: da martedì a venerdì ore 14-18; sabato e domenica 11-19; chiuso lunedì.
Ingresso libero
Inaugurazione alla presenza degli artisti sabato 3 ottobre 2020 ore 17
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Dopo il successo delle visite guidate estive del venerdì, che hanno visto il tutto esaurito per tutte le date, è già pronta una nuova programmazione per il mese di ottobre organizzate dall'ufficio turismo in collaborazione con le associazioni di guide turistiche Turislucca, La Giunchiglia, Lucca Info e Guide. Otto appuntamenti per quattro domeniche per approfondire la conoscenza di questo importante monumento e della relazione con la città, e un gran finale in concomitanza con il trekking urbano, la manifestazione dedicata al "vagabonding" ovvero al turismo a casa propria, quest'anno quanto mai attuale.
Una piattaforma e dieci baluardi disposti lungo quattro chilometri di lunghezza, un'altezza media di 12 metri, 75 ettari di prato su cui spicca il paramento murario di mattoni rossi e sinuosi sotterranei con sortite segrete. Le Mura di Lucca, macchina difensiva costruita tra la metà del '500 e la metà del '600, sono oggi un grande parco urbano sospeso sulla città. Una corona verde, simbolo di pace e di civiltà, di cordiale accoglienza. Non solo una grande architettura militare, oggi le Mura di Lucca, preservate interamente, sono un monumento da conoscere sotto tanti aspetti: la Storia, la botanica, le leggende, i personaggi, che ne hanno fatto il più importante e significativo monumento cittadino. Una promenade, unica al mondo, una ininterrotta e sempre nuova visuale sui monumenti, chiese, palazzi della città nei colori caldi e avvolgenti del foliage autunnale. Questi i titoli delle visite guidate:
domencia 4 ottobre
LE 4 MURA DI LUCCA Storia delle quattro cerchie murarie della città: da quelle romane a quelle medievali; dall'ampliamento quattrocentesco alle mura rinascimentali.
A DIFESA DELLA LIBERTA' E DELL'ARTE Le Mura di Lucca a difesa della libertà e custodi dell'arte serica: itinerario nella zona orientale per scoprire gli elementi caratteristici della fortificazione militare e del quartiere dove ferveva la lavorazione della seta
domenica 11 ottobre
LUCCA 1504-1650 Storia della costruzione delle Mura di Lucca e del sistema difensivo della città.
PEREGRINANDO DALLE MURA AL VOLTO SANTO Il percorso dei pellegrini all'interno della città murata
domenica 18 ottobre
IL VERDE DELLE MURA Dagli alberi sulle Mura ai prati degli spalti, dai giardini realizzati sui baluardi a quelli immediatamente a ridosso delle Mura.
L'ACQUA E LE MURA La storia dell'approvvigionamento idrico della città si intreccia alla storia della Mura in una gradevole passeggiata.
domenica 25 ottobre
LE MURA DALL'OTTOCENTO AD OGGI Storia delle trasformazioni avvenute sulle e attorno alle Mura negli ultimi due secoli: il "pubblico passeggio", le modifiche alla "tagliata", le nuove porte, i monumenti sui baluardi
GIARDINI POSSIBILI E IMPOSSIBILI Giardini possibili e impossibili delle e dalle Mura di Lucca.
A conclusione del mese, durante la giornata del 31 in concomitanza con la giornata del Trekking Urbano saranno proposti, in contemporanea, tutti i titoli proposti durante il mese, tra cui scegliere. Sono 68 quest'anno le città i tutta Italia dove si svolgerà il trekking urbano. Quest'anno il titolo è "Com'è verde la mia città", un invito ad osservare quei piccoli detagli che spesso sfuggono agli occhi dei visitatori e Lucca non poteva che dedicarlo alle Mura. Le visite guidate di ottobre si svolgeranno la domenica in orario mattutino e pomeridiano. Ogni gruppo sarà composto da 20 persone. Per info e prenotazioni: iat lucca piazzale verdi tel 0583 583150 -