Economia e lavoro
Dazi al 15 per cento con gli Stati Uniti, la preoccupazione di Cna Lucca
La Cna di Lucca ha seguito con apprensione il tira e molla degli Stati Uniti sulla minaccia di introduzione di nuovi dazi al 30% sulle esportazioni europee. Ieri…

Vacanze in sicurezza: i consigli di Cna Lucca per gli automobilisti in partenza
Con milioni di italiani pronti a mettersi in viaggio per le ferie estive, per evitare spiacevoli inconvenienti su strada, è fondamentale partire con un veicolo in perfette condizioni.

Aumento delle licenze per i taxi, i tassisti di Cna rigettano il piano del Comune di Lucca
La categoria degli operatori titolari di licenza per l’esercizio del servizio taxi della Cna di Lucca ha espresso profonde perplessità e criticità in merito allo studio denominato “relazione…

Annullamento del mercato ambulante del 2 agosto al Don Baroni per il rally, la furia di Anva Confesercenti
“Abbiamo raccolto il disappunto degli operatori del mercato del Don Baroni dopo aver ricevuto una pec dal Comune di Lucca con la quale è stato comunicato l’annullamento del…

Ercopac e TecnoFerrari: la nuova frontiera dell’automazione dalla produzione al magazzino
Nel cuore della packaging valley italiana, due realtà di eccellenza – Ercopac, specializzata in soluzioni di fine linea e automazione industriale, e TecnoFerrari, nota nel settore dell’intralogistica –…

Lavoro: estate a due velocità, boom del turismo ma scarseggia la manodopera
Sono oltre 21mila i lavoratori richiesti dalle imprese delle province di Lucca, Massa-Carrara e Pisa…

Gesam Reti ha aperto quattro bandi per la selezione e assunzione di sette profili professionali
Gesam Reti Spa, azienda operante nel business della distribuzione del gas, presente sul territorio del Comune di Lucca e in altri sette comuni della…

Carenza di taxi a Lucca, Confartigianato: "Ok all'aumento delle licenze, ma venti sono troppe"
“Siamo favorevoli all’introduzione di nuove licenze per i taxi, ma non certo venti, visto che dalle attuali 30 arriverebbero a 50. A nostro parere il numero è eccessivo.

Torna il "Buono che meriti": 550 mila euro da Ebittosc per i lavoratori da spendere in un circuito di negozi
E.Bi.T.Tosc, il più grande Ente Bilaterale del Terziario Toscano, anche per quest’anno mette a disposizione delle lavoratrici e dei lavoratori della nostra regione che sono occupati nel…

Stop ai "buttadentro" in centro storico, Difendere Lucca esalta il provvedimento
Difendere Lucca plaude alla nuova ordinanza dell'amministrazione comunale che vieta i "buttadentro" utilizzati da alcuni ristoranti del centro storico: "Un provvedimento da noi fortemente caldeggiato, in coerenza con…

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“Se ristoranti e pubblici esercizi sono sotto la luce dei riflettori con le loro legittime proteste, non dimentichiamoci delle altre attività commerciali che non possono nemmeno aggrapparsi ai fondi promessi dal Decreto Ristoro. Per questo abbiamo chiesto al sindaco Tambellini e all’assessore Martini, incontrati nei giorni scorsi, un sforzo ulteriore per quanto di competenza delle amministrazioni comunali”.
Sono il coordinatore centro storico di Confesercenti Lucca Massimiliano Giambastiani e il responsabile area Lucca Daniele Benvenuti a lanciare un allarme per tutte le categorie commerciali colpite da queste nuove restrizioni anche se non interessate direttamente dalle restrizioni.
“Pensiamo ad esempio alle aziende di trasporto non legate agli autonoleggi, quelle che riforniscono gli hotel, abbigliamento, fino agli ambulanti legati alle fiere, che sono state completamente dimenticate dal Decreto Ristori. Sono danneggiate indirettamente ma molto pesantemente alla pari delle attività soggette a nuove restrizioni – insite Confesercenti Lucca -. Per questo ci stiamo mobilitando a livello regionale e nazionale per modificare non solo il Dpcm per gli orari di chiusura dei pubblici esercizi, ma anche il Decreto Ristori che ha dimenticato molte attività che rischiano tra poche settimane di fallire. Purtroppo altri settori sbiscono l’effetto negativo del Dpcm anche se non citati direttamente nel provvedimento. La restrizione alla mobilità è un duro colpo per tutta la filiera turistica, da ncc e bus turistici ad agenzie di viaggio, guide ed accompagnatori, animatori, fino alle attività ricettive alberghiere ed extra alberghiere. Anche il commercio in sede fissa e su aree pubbliche inevitabilmente, risentirà del calo dei consumi che seguirà i limiti alla socialità. Alcuni comparti in particolare - come i fioristi, la moda, parrucchieri e servizi estetici - saranno inoltre ulteriormente danneggiati dallo stop a cerimonie ed eventi”. Confesercenti Toscana Nord si sofferma su alcune categorie che, di fatto, non lavorano più per non essendo direttamente coinvolte dalle restrizioni. “Una situazione analoga si realizza con riferimento agli operatori intermediari (appartenenti alla categoria degli agenti e rappresentanti di commercio e del commercio all’ingrosso) e del settore Ho.Re.Ca. (Hotel, Restaurant, Catering) le cui attività sono limitate in modo rilevante dalla sospensione dei servizi della ristorazione cui essi si relazionano contrattualmente (ristoranti, bar, locali serali, catering) e che, non essendo la specifica figura professionale inquadrabile sotto specifici codici Ateco, rischiano anch’essi di perdere il giusto diritto al contributo a fondo perduto”.
La conclusione di Gianbastiani e Benvenuti. “Al Comune abbiamo fatto richieste concrete e immediatamente attuabili a cominciare della proroga al 2021 dei provvedimenti legati alla gratuità del suolo pubblico e alla sospensione della tassa di soggiorno. Per il mese di dicembre, augurandoci che il virus possa essere contenuto, chiediamo parcheggio gratuiti e conferma delle iniziative natalizie come i tradizionali mercatini”
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“I fieristi, soprattutto le attività ambulanti legate al settore alimentare, sono stati ancora una volta dimenticati completamente dal governo e soprattutto dal nuovo Decreto Ristori. Ci siamo già attivati con il nostro presidente nazionale Maurizio Innocenti per ottenere dal governo che siano inclusi anche i codici Ateco di questo settore. Settore in questo anno in pratica ha vissuto un unico e lungo lockdown”.
Sono il presidente Anva Toscana Nord Leonetto Pierotti ed il responsabile Claudio Del Sarto ad interpretare le legittime proteste del settore ambulante legato alla fiere alla luce dell’ultimo Dpcm, che ha cancellato tutte le manifestazioni, e del conseguente Decreto Ristori che non lo ha incluso.
“Non ci limitiamo a proteste fini a se stesse – insistono i due rappresentanti degli ambulanti – ma a proposte concrete già presentate al governo. I fieristi, pur facendo parte della più vasta categoria dei “commercianti su aree pubbliche” ed essendo pertanto individuati con riferimento ai corrispondenti codici Ateco, rischiano di non essere ricompresi sotto i codici del comparto “commercio su aree pubbliche” ai quali il provvedimento sembra voler riconoscere un ristoro. Salvo il giusto riconoscimento del contributo a fondo perduto alle categorie del commercio su aree pubbliche direttamente riconoscibili (ad esempio gli operatori della ristorazione), si ritiene che i codici indicati nel decreto dovrebbero ricomprendere il settore generale del commercio su aree pubbliche – concludono Pierotti e Del Sarto -, riservando però il contributo a fondo perduto ai soli soggetti (fieristi) che possano documentare, mediante autocertificazione sotto la propria responsabilità (ovviamente assoggettabile a successivi controlli) di non poter svolgere, a causa delle limitazioni previste dall’ultimo Dpcm, la propria attività, corrispondente per la parte prevalente alla partecipazione a fiere e manifestazioni ad esse assimilabili”. La conclusione. “Ci auguriamo che le amministrazioni comunali non pensino a salti in avanti con restrizioni sui mercati non previste dagli ultimi provvedimenti. Stiamo lavorando anche con quei sindaci che non hanno fino ad oggi previsto riduzioni per il suolo pubblico, affinchè applicano immediatamente l’esenzione per l’anno 2020 prorogata fino al 15 ottobre con decorrenza 1° marzo”.