“Per il futuro della Lucchese, siamo sicuri di aver intrapreso la strada giusta? Noi avevamo proposto di seguire il percorso virtuoso avviato anni fa a Carrara: tutta la Città e tutte le istituzioni coinvolte, rendendo le imprese locali (in quel caso del marmo) protagoniste della ripartenza. Qui, avevamo il mondo cartario a cui rivolgerci tutti insieme. A Lucca, Pardini e Barsanti hanno invece deciso di fare tutto da soli, nella ricerca di prestigio personale che per ora ha raccolto solo molti danni e promesse non mantenute. Per la Lucchese, naturalmente, ci auguriamo solo il meglio: vediamo però il rischio che possa andare in scena, ancora una volta, un film già visto e rivisto”.
E’ il consigliere comunale Daniele Bianucci a tornare ad intervenire sulla questione della Lucchese.
“Intanto, l’invito è ad evitare oggi, vista la situazione, toni trionfalistici - prosegue Bianucci - Crediamo occorra sobrietà, nel rispetto dei tifosi e della città. Ad oggi non sappiamo a chi Pardini e Barsanti intendano affidare le sorti della rinascita; sappiamo però che il più alto consesso cittadino, e cioè il Consiglio comunale, non è stato coinvolto, e che i due si apprestano a decidere da soli. Sappiamo già che nella nuova società non faranno parte gli imprenditori della Lucchesia. L’Amministrazione comunale ha fatto di tutto per coinvolgere l’imprenditoria, le loro associazioni e il mondo sportivo e civile? Noi diciamo di no! Non è stato appunto seguito l’esempio virtuoso di Carrara, che oggi gioca la serie B. Noi ci eravamo permessi di proporre a Pardini di aprire un confronto con il distretto cartario, attraverso un percorso trasparente che vedesse uniti e impegnati il Governo, la Regione, la Provincia e il Comune (e pure l’opposizione) per affrontare e dare soluzioni ai problemi che assillano e creano incertezza al sistema carta, e nello stesso tempo impegnare quel mondo a gestire la nuova Lucchese. Strada che l’amministrazione comunale non ha voluto valutare, solo perché proposta dall’opposizione. Il rischio adesso è di avere a che fare, come già successo in passato, con proposte raffazzonate messe su in quindici giorni da amici degli amici, che potrebbero essere interessati solo ai fare affari economici sul nostro territorio. Non ci rassicura in tal senso quanto è già accaduto in questi giorni col noto imprenditore di Milano Capiccioli, la cui parabola lucchese è durata il tempo “di un gatto in tangenziale”. Sbagliamo nella nostra impressione che sia stato utilizzato e scaricato nel giro di un mese?”.