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Scritto da giampiero della nina
lettere alla gazzetta
12 Maggio 2022

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Riceviamo e pubblichiamo questa lettera di Giampiero Della Nina che commenta la decisione del ministro degli esteri Luigi Di Maio di escludere le presenze russe dal Premio Strega:

"Da un ministro degli Esteri che dà del “maiale” ad un capo di Stato (Putin), ci si può  aspettare anche di peggio, ed il peggio è venuto. Luigi Di Maio ha escluso Eugenij Solonovich, il massimo italianista russo, e Anna Jampolskaja, dalla giuria internazionale del premio Strega.

Per l’incarico che ricopre non lo dovrebbe ignorare, ma “Luigino” che gioca a fare il ministro degli esteri, come il gatto con il gomitolo di lana, evidentemente non sa che Eugenij Solonovich ha fatto conoscere in  Russia i massimi scrittori italiani. Ha, infatti, tradotto in russo Dante, Petrarca, Ariosto, Montale, Luzi; conosce a memoria i libretti di Puccini, Rossini e Verdi e ama profondamente il nostro Paese.

Men che meno gli è nota l’attività letteraria della Jampolskaja.

Il motivo della sua esclusione? Sono russi e soltanto per questo meritano la “damnatio memoriae”.  

Luigi Di Maio non è un “oscurantista”: è che non  va proprio d’accordo con la cultura e se fosse per lui farebbe un falò dei libri di Gogol’, Dostoevskij, Tolstoj,  Čechov,  Nabokov, Solženicyn,  e di tutti quelli che gli venissero segnalati. A dirla fra noi, penso che nel falò finirebbero tutti i libri, tranne quello di cui si denuncia esserne l’autore, dal titolo “Un amore chiamato politica”. Personalmente non credo che ne sia lui l’autore, visto la sua insuperabile difficoltà di accordare i congiuntivi nel parlato, ma lasciamogli l’illusione di fare lo scrittore, dopo che si è illuso di poter fare il ministro degli esteri.

Per fortuna, saputo il fatto, dagli Stati Uniti è intervenuto Mario Draghi, a costringere la Farnesina a far marcia indietro e a riammettere i russi nella giuria internazionale.

Del resto: che c’entrano gli scrittori russi con la politica del Cremlino? E gli atleti russi, perché dovrebbero essere esclusi dalle gare? E perché le residenze dei cittadini russi e gli stessi cittadini, dovrebbero essere fatti oggetto di atti criminali?

Tutte domande che anche le persone più sprovvedute si pongono.

Preoccupa e molto che le stesse domande non riescano a formarsi nella scatola cranica del nostro ministro degli esteri".  

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