C'erano tutti. O quasi, Perfino Benedetto Mancini, l'attuale proprietario della Lucchese, romano, sessantenne, che l'ha comprata per 1 euro, collegato in remoto da Roma. Incredibile, la città di Lucca vive con il fiato sospeso per il rischio di scomparsa e lui che fa?, si collega on line della serie quanto gli interesserà di Lucca e dei suoi tifosi... C'erano anche i rappresentanti dei calciatori rossoneri, Jacopo Coletta e Francesco Fedato. Poi il sindaco Mario Pardini e l'assessore allo Sport Fabio Barsanti. Oltre ai vari legali di parte, il sindaco revisore Liban Varetti e la società finanziaria Affida. Tutti consapevoli del momento decisivo che sta vivendo il sodalizio sportivo rossonero e dei rischi, concreti, di fallimento.
Ebbene, se qualcuno si aspettava una soluzione concreta e immediata, aveva fatto male i suoi calcoli. Non ci sono stati assegni depositati sul tavolo, ma solamente dichiarazioni di intenti che, con i tempi ristrettissimi che ci sono, servono a poco o niente. La società finanziaria Affida aveva assunto un impegno verbale condizionati dalla permanenza in serie C. Adesso che il risultato sportivo è stato ottenuto, spetterebbe, teoricamente, all'acquirente, fare il primo passo.
Sembra, però, che si voglia conoscere prima l'importo complessivo dell'asse debitorio della società e non è da escludere che Varetti sottoponga agli interessati una cifra che sfiora i quattro milioni di euro, più o meno. Possibile che una società finanziaria accetti di investire una somma simile per gestire una Lucchese che fa più piangere che ridere e, per di più sborsando un milione e mezzo di euro immediatamente e un milione circa nelle prossime settimane? Mah...
Mario Pardini non si è sbilanciato e Barsanti gli ha lasciato la palla. 'Bisogna essere sempre ottimisti' ha risposto ad apposita domanda il sindaco. 'Per noi - ha aggiunto - era importante esserci per mandare un messaggio e far vedere che l'amministrazione comunale è disponibile a seguire con attenzione la vicenda. La Lucchese, del resto, è un patrimonio di tutti'. In realtà di ottimismo se n'è visto poco. I tempi? Non più di 24 ore dopodiché il giudice Giulia Ricotti scioglierà le riserve. I tempi sono strettissimi, quindi, anche qualora dovesse essere concessa una ulteriore proroga. Ma avrebbe un senso? Forse, solo se l'aspirante compratore gettasse sul tavolo quel famoso assegno da 1 milione 500 mila euro.