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Scritto da Redazione
Economia e lavoro
22 Giugno 2021

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Sabato 30 giugno alle ore 18 in San Micheletto a Lucca verrà presentato il libro fotografico di Alessandro Conti “Luce nel buio”, un lungo lavoro dedicato all’emergenza sanitaria da Covid-19. Gli scatti sono accompagnati dai testi di Sirio Del GrandePatrizia Fistesmaire e Spartaco Mencaroni e da un contributo della direttrice dell’ospedale di Lucca Michela Maielli. I brani uniscono le traiettorie umane che, coincidenti o parallele, si sono animate durante i mesi di lotta al virus.

Il volume, edito da Tralerighe libri di Andrea Giannasi, è stato pubblicato anche grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e raccoglie 130 emozionanti scatti effettuati da Conti all’interno dell’ospedale “San Luca” di Lucca e sul territorio, che raccontano un anno e mezzo di pandemia, da febbraio 2020 a giugno 2021.

La narrazione è soprattutto dal punto di vista degli operatori sanitari, sia quelli della “prima linea” sia quelli che li hanno supportati, in uno straordinario gioco di squadra che ha consentito di raggiungere importanti obiettivi e di salvare vite umane.

Questo progetto editoriale è quindi dedicato a donne e uomini capaci di porsi in ogni momento al servizio degli altri, con passione e professionalità, ma soprattutto mettendo in mostra l’anima scoperta e sensibile.

Le foto di Alessandro Conti, che rappresentano il fulcro del volume, sono dunque accompagnate dai testi di alcuni professionisti dell’Asl Toscana nord ovest: Sirio Del Grande (giornalista, comunicazione aziendale), Patrizia Fistesmaire (psicologa), Spartaco Mencaroni (medico della direzione di presidio), con un contributo della direttrice sanitaria dell’ospedale di Lucca Michela Maielli. Testi che ci aiutano a capire cosa è accaduto e cosa abbiamo imparato da questa terribile emergenza.

Presenti inoltre testimonianze di tanti operatori del sistema sanitario, in un’opera che vuole rappresentare la memoria di una fase molto complessa, osservata però con la sensibilità e il rispetto che si deve nei confronti di chi sta soffrendo. Il territorio lucchese é stato infatti tra quelli più interessati dall’emergenza legata al Coronavirus ma, grazie ad un continuo lavoro di squadra, è stato possibile rispondere in maniera adeguata alle necessità dei cittadini. E così nel volume si trovano volti, mani, corpi, occhi, di medici infermieri, operatori, che diventano i nostri volti, le nostre mani, i nostri occhi, tutti protesi verso il bene. Verso quella luce, evocata nel titolo, che è salvezza e riconciliazione con la vita.

Il libro vuole essere un omaggio, in questo periodo di grave crisi del sistema, nei confronti di coloro che hanno stretto e intrecciato più solide e proficue collaborazioni tra professionisti, nella consapevolezza che solo con una gestione unitaria, con un vero lavoro di equipe, con l’aiuto reciproco, è stato possibile uscirne, tutti insieme.

La situazione di Lucca, presa in esame nel libro, è naturalmente paradigmatica di quella che si è registrata durante l’ultimo anno e mezzo in tutta l’Azienda USL Toscana nord ovest, che anche attraverso questo lavoro invia un messaggio di ringraziamento a tutti.

Le immagini raccolte confermano una volta di più le straordinarie potenzialità espressive della fotografia, in grado di raccontare storie ma anche di emozionare e creare empatia.

Il ricavato della vendita del libro verrà totalmente devoluto ad alcune associazioni dell’ambito lucchese: Anffas, AVO e Allegra Brigata.

Il libro “Luce nel buio” è la prosecuzione di un progetto partito con la mostra fotografica #MEMORIA inaugurata il 15 ottobre 2020 al primo piano del “San Luca”, che raccoglieva appunto i primi scatti di Alessandro Conti, in ospedale e sul territorio.

L’esposizione potrebbe presto uscire dalle corsie dell’ospedale per essere allestita in altre sedi istituzionali, in maniera da poter arrivare a una fetta più ampia di popolazione, insieme al volume che approda adesso in libreria.

In ultimo, gli autori del progetto tengono a ricordare che tutto ha avuto origine intorno ad una frase guida (che sarà poi titolo delle mostra fotografica): “Nulla più come prima”.

“Nulla più come prima: è un’espressione che tutti abbiamo sentito usare mille volte e che forse nessuno ha davvero pronunciato con le labbra o almeno non con queste precise parole. Ma tutti l’abbiamo letta negli occhi degli altri e abbiamo capito cosa significa quando questa sensazione te la senti sulla pelle”.

Ecco, il libro vuole essere la prima pietra d’angolo per ripartire, per ricostruire, per tornare ad allacciare legami e fare comunità.

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