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Giocatori Flop in Serie A Esplosi all'Estero
Ogni giocatore che approda nel nostro campionato, dopo qualche giornata, ripete lo stesso mantra: “la Serie A è un campionato molto tattico”

Derubata in casa mentre era in vacanza, l'amarezza di una insegnante abitante a San Concordio
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Il centro storico ridotto ad uno... zoo: la protesta di una residente
"Mi presento, mi chiamo Angela e sono una residente di Lucca centro. Vi scrivo per dare voce e segnalarvi il degrado che ultimamente avvilisce il centro città...

Tennis moderno: come cambia il gioco, tra tornei e online
Nel 2025 il tennis continua ad attirare milioni di appassionati in tutto il mondo, non solo sugli spalti o davanti alla TV, ma anche nel mondo delle scommesse.

Ripple (XRP) e Dogecoin (DOGE): gli investitori scelgono RI Mining Cloud Mining, guadagnando $25.000 al giorno
Recentemente, con il rialzo simultaneo dei prezzi di XRP e DOGE, il mercato delle criptovalute ha rapidamente riconquistato popolarità. I dati mostrano che Dogecoin è tornato al livello…

Elogio a Goffredo Fofi
Se si facesse un sondaggio, tra gli italiani, su quanti conoscessero Goffredo Fofi, su quanti lo abbiano letto o su quanti sapessero almeno chi fosse, credo che non si arriverebbe ad una percentuale a doppia cifra!

Gioco fluido: evoluzione dell’utente nell’era del cross-platform
Le tecnologie impiegate in ogni settore sono sempre più connesse e flessibili. Lo si nota nel mondo dell’intrattenimento digitale, ma in generale nell’intera industria globale dei videogiochi, che registra annualmente…

La nazionale e la frittatona di cipolle!
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America, ma che ce vengo a fa…
Così cantava negli anni ‘70 il simpatico Pippo Franco! Si dovrebbero chiamare Stati Uniti d’America ma, per noi italiani, sono sempre stati semplicemente l’America; sogno, liberatori, alleati, ingombranti,…

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Gentilissima redazione,
come cittadino di Lucca, provo smarrimento e (purtroppo) anche un senso di vergogna in merito a quello che sta accadendo relativamente al festival e alle celebrazioni pucciniane.
Sembra che in molti (tra i quali, è doloroso ammetterlo, esponenti politici e delle istituzioni) abbiano intenzione di trasformare le celebrazioni pucciniane, in vista del centenario della morte del grande musicista (2024), in una triste, ridicola campagna elettorale.
E in questa triste, ridicola campagna elettorale, come al solito, a farla da padrone sono i "soliti" personaggi mediocri in cerca di visibilità.
Giacomo Puccini non merita nulla di tutto questo. E non lo meritano né un intero territorio, né tantomeno lo meritiamo noi cittadini, che ci troviamo ad assistere a uno spettacolo pietoso, reiterato all’infinito. Non è, purtroppo, la prima volta che accade. La polemica che si è sollevata intorno a Beatrice Venezi e all’esecuzione dell’”Inno a Roma” evidenzia la mediocrità intellettuale (e troppo spesso, duole dirlo, l’assoluta ignoranza) di molti tra i nostri esponenti politici. Beatrice Venezi dovrebbe rappresentare un vanto per il nostro territorio: un direttore d’orchestra di fama internazionale e con un roseo futuro probabilmente ricco di soddisfazioni professionali. Ma attenzione a gioire e a compiacersi, c’è l’aspetto politico da considerare. Come se l’arte fosse di destra o di sinistra. Eppure, molti tra coloro che hanno gridato allo scandalo (ammutinandosi di conseguenza) sono gli stessi che parlano di inclusività, di rispetto, di confronto, di empatia: tante belle parole finché non si arriva ad applicarle nella pratica, in un paese che non sa (ma forse è meglio dire: non vuole) fare i conti, una volta per tutte, con il suo passato e la sua storia. Riconoscendo, finalmente, anche il bene che c’è stato nel “male” e, di conseguenza, il male che subdolamente si annida nel “bene”.
A mio modestissimo parere, i "membri" del comitato promotore delle celebrazioni pucciniane che si permettono (soprattutto se membri "attivi" delle istituzioni) di anteporre la politica (e, ovviamente, il loro personale tornaconto) all'interesse di un territorio e di un intero paese dovrebbero farsi da parte, rassegnando le dimissioni. Nel comitato dovrebbero trovare collocazione solo persone che hanno a cuore la buona riuscita del dovuto omaggio a un genio assoluto. Persone, magari, con un po' di competenza e senza paraocchi ideologici o "carrieristici".
Sarebbe il primo segnale nella direzione che siamo in molti ad auspicare: la fine dell’odio “ideologico” e l’inizio di un percorso capace di affrancarci da un degrado che ormai si sta appropriando di ogni angolo della nostra vita.
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Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo intervento a firma di Luca Lupi, biografo di Carlo Piaggia, socio corrispondente della Società Geografica Italiana e membro dell'Accademia delle Scienze di Siena:
Egregi direttori
vi scrivo questa lettera aperta con alcune considerazioni che spero vogliate pubblicare integralmente, in seguito ad alcuni articoli letti sui vostri quotidiani usciti il 10 e il 13 luglio a firma di Linda Bertelli e di Francesca Leonardi, riguardanti un "passato scomodo", "realizzazioni del fascismo" e una "eredità difficile" di alcune opere dedicate a personaggi lucchesi.
Tra questi monumenti è stato inserito anche quello dedicato a Carlo Piaggia sito sotto le logge del Palazzo Pretorio in piazza San Michele. Questo ingiusto e indegno accostamento dell'esploratore lucchese ad un passato scomodo e una conseguente eredità difficile mi tocca di persona e per dare a Cesare quel che è di Cesare mi impone di precisare nettamente chi fosse il personaggio Carlo Piaggia per riportare una verità storica altrimenti travisata. Evidentemente non si conosce il personaggio e la storia del suo monumento. Dal 2013 mi occupo di ricerche storiche e geografiche su Piaggia in collaborazione con l'Istituto Storico Lucchese, il comune di Capannori e la Società Geografica Italiana. Dal gruppo di studiosi, che mi onoro di aver coordinato, è stato eseguito un lavoro di ricerca storica eccezionale mai realizzato prima teso a far conoscere la figura meritoria di Carlo Piaggia culminato con: una imponente monografia (2040 pagine) finanziata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e pubblicata nel 2017, una pubblicazione divulgativa più agile finanziata dalla Fondazione Banca del Monte di Lucca (2022), inaugurazione di una statua nel comune di Capannori a settembre 2022 e una recente spedizione che nel febbraio-marzo 2023 ha individuato in Sudan la tomba dell'esploratore.
L'umile Carlo Piaggia è stato un grande esploratore italiano nel continente Africano ma quello che lo eleva al di sopra dei suoi antagonisti dell'epoca fu il suo lato umano nei confronti delle popolazioni locali, nei confronti della natura in genere e anche degli animali che cacciava. Quasi un caso isolato, completamente controcorrente, rifiutò il concetto chiave del colonialismo e tutti i pilastri culturali del tempo che lo giustificavano. Le faticose pagine dei suoi racconti non cessano mai di sorprendere per la continua e coerente non-violenza con la quale tratta sempre gli indigeni, inorridito e scandalizzato dalla ferocia degli schiavisti arabi. Piaggia non ebbe paura di dire quello che pensava e quindi diventa testimone e ha il coraggio di raccontare e denunciare pubblicamente tutte le ingiustizie e atrocità viste e racconta esattamente cosa ha visto. Piaggia, nelle sue memorie e, addirittura in documenti ufficiali, non ebbe mai paura a raccontare e condannare duramente le violenze, i soprusi e crimini commessi anche dagli uomini bianchi europei, esploratori, funzionari, coloniali, commercianti etc. In altre parole, è da sempre considerato da tutti i ricercatori ed esperti della materia il più moderno di tutti gli esploratori-etnografi del suo tempo, anticipatore di problemi attuali e interprete dei rapporti fra la civiltà europea e quella africana.
Nei suoi scritti emerge chiaramente la capacità di capire e comprendere la vera natura umana delle popolazioni con le quali riuscirà ad entrare in sintonia grazie ad un approccio delicato e generoso, emerge la sua curiosità di sapere e la paziente ricerca di comprensione reciproca lo porterà ad essere un vero antesignano della moderna antropologia che si svilupperà proprio a partire dalla metà del secolo ottocento e che vedrà come maggior esponente italiano Paolo Mantegazza. In seguito alla sua morte, avvenuta in Sudan nel 1882, i lucchesi intesero onorarlo e con una sottoscrizione pubblica fecero realizzare dallo scultore Augusto Passaglia un busto con lapide inaugurando il monumento il 20 settembre 1896, praticamente un quarto di secolo prima dell'avvento del fascismo in Italia. In conclusione, di questa sintetica disamina affermo, senza alcun timore di smentita, che Piaggia è un personaggio del quale non ci si può e non ci si deve mai vergognare; Il suo passato fu limpido, meritorio, coraggioso! Non si capisce per quali motivi le autrici dei sopracitati articoli lo abbiano inserito nel percorso di trekking urbano dove andare ad osservare e criticare l'operato dei personaggi individuati come forieri di un passato scomodo e di una eredità difficile. Invito a leggere il frutto delle nostre decennali ricerche, che metterò volentieri a disposizione, per argomentare correttamente sulla figura di Carlo Piaggia, evitando accostamenti impropri ed ingiusti come invece è stato fatto!!